Articolo ripreso da un sito economico specializato e non leghista:
E’ uscito il Report dell’ISTAT: Trattamenti pensionistici e beneficiari: un’analisi territoriale relativo all’anno 2011.
Si notano alcune cose interessanti:
- La Spesa Pensionistica pesa per il 16,84% del PIL, valore elevatissimo.
- La Spesa Pensionistica e’ attorno al 14% del valore del PIL o sotto in Lombardia, Veneto, V.Aosta e Trentino AA; tale spesa arriva al 21% in Liguria ed e’ attorno al 20% del PIL nel Mezzogiorno
Nel Nord circa il 60% degli assegni sono pensioni di vecchiaia (quindi assegni dove soso stati versati contributi), un 20% reversibilita’, ed un 20% pensioni assistenziali e di invalidita’. Nel Nord Ovest appena il 16% della spesa previdenziale e’ legata al comparto pubblico.
Viceversa, nel Mezzogiorno appena il 40% degli assegni sono pensioni di vecchiaia (quindi assegni dove soso stati versati contributi), un 20% reversibilita’, e ben il 40% sono pensioni assistenziali e di invalidita’. Inoltre, circa il 35% della spesa previdenziale e’ legata al comparto pubblico
MILIONI DI FURBI PERCEPISCONO PENSIONI INDEBITAMENTE
Nella Tabella sottostante c’e’ il dettaglio dei 23,7 milioni di assegni erogati, coorspondenti a 265 miliardi di spesa. Ci sono cose quantomeno esilaranti; ve ne cito una per tutte:
- Nel Nord vive il 46% della popolazione, v’e’ oltre il 50% degli occupati, ma v’e’ appena 33% delle pensioni di invalidita’ e di guerra (ma la guerra partigiana ed i bombardamenti, non erano colpirono essenzialmente il Nord?). Se il livello delle pensioni assistenziali fosse nel Centro-Sud analogo al Nord si risparmierebbero circa 7 miliardi.
SOLO LOMBARDIA E TRENINO A.A. COPRONO LE PENSIONI PAGATE CON CONTRIBUTI VERSATI
Abbiamo anche riportato da un altro studio il Tasso di Copertura Previdenziale nel 2009 (pari al rapporto tra pensioni erogate e contributi versati): si nota che in Lombardia i contributi eccedono in valore le pensioni erogate, mentre nel Mezzogiorno, in Umbria ed in Liguria, quasi meta’ dei trattamenti non sono coperti da contribuzione.
PENSIONI D’ORO: IL RECORD DEL LAZIO
Interessante anche notare che vi sono 858.000 pensionati che percepiscono trattamenti sopra i 3.000 euro al mese, pari a poco di piu’ del 5% del totale. Interessante notare che i “nababbi” contrariamente a quanto logica vorrebbe, non sono percentualmente maggiormente concentrati nel Nord (dove il PIL e’ superiore e dove v’e’ un elevata quota di management e professionisti nel settore privato), ma nel Centro Italia, dove quasi il 7% dei pensionati supera trattamenti di 3.000 euro a mese; la ragione e’ banale: nel Lazio l’ammontare medio dei Redditi Pensionistici procapite supera del 7% e del 17% quelli di Lombardia e Veneto. In sintesi, la concentrazione della Politica a Roma e delle partecipate pubbliche, fa decollare la spesa pensionistica, a causa di vitalizi e pensioni pubbliche d’oro.
CONCLUSIONI: “UN SISTEMA INIQUO”
E’ assurdo che nessun governo intervenga seriamente sui trattamenti previdenziali esistenti. Si nota che:
- Sono erogati 7 milioni di trattamenti a 4,6 milioni di persone sotto i 64 anni, per una spesa stimabile di 80 miliardi all’anno (il 5% del PIL)
- Almeno 1,5 milioni di trattamenti assistenziali o di invalidita’, su 5 milioni, per circa 7 miliardi di spesa, sono impropri (lo si nota dell’enorme quota di assegni, specie al Centro-Sud), ed erogati come regalie o Reddito di Cittadinanza agli amici ed ai furbi
- Il sistema Previdenziale e’ in rosso strutturale, e finanziato dalla fiscalita’ generale. Cio’ e’ dovuto ad un enorme “buco” nel Mezzogiorno d’Italia (ed in Umbria e Liguria)
- Il record di Pensioni d’Oro nel Lazio, ed il record dell’ammontare pro-capite dei redditi previdenziali nella stessa regione, fanno comprendere bene, quanto il fenomeno sia connesso con la Politica e con le Partecipate
By GPG Imperatrice