Articolo ripreso da un sito economico specializato e non leghista:
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Tutti i candidati al Congresso Federale
Matteo Salvini, milanese doc, classe 1973, padre di Federico, 10 anni, e Mirta, 6 mesi, è iscritto alla Lega Nord dal 1990. Il suo curriculum politico lo vede Responsabile del Gruppo Giovani di Milano dal 1994 al 1997 e poi, dal 1998 al 2004, Segretario Provinciale della Lega Nord Milano. Dal 1993 al 2013 è stato Consigliere Comunale a Milano anche se, a Palazzo Marino, ci vorrebbe tornare puntando più in alto. Nel frattempo è stato eletto al Parlamento Europeo, dove siede dal 2009, ed è diventato il Segretario Nazionale della Lega Lombarda. Diplomato al Liceo classico, ha abbandonato la Facoltà di Storia a pochi esami dalla laurea ma è diventato giornalista professionista. Chi non lo ha seguito dalle pagine de laPadania o nelle dirette di Radio Padania, della quale è direttore dal 1999? Sulla sua pagina Facebook, alla voce “Dicono di lui” si legge: “Sfegatato tifoso milanista; appassionato di politica, lingue locali e tortellini di zucca”.
Umberto Bossi, fondatore della Lega Lombarda il 12 aprile 1984, e della Lega Nord per l’Indipendenza della Padania nel 1989, deve il suo incontro con le idee autonomiste e federaliste a un casuale incontro con l’Union Valdôtaine, movimento autonomista della Valle d’Aosta, incontro che cambiò non soltanto la sua vita. È stato eletto per la prima volta al Senato nel 1987 e a ciò si deve il fatto che ancora oggi è soprannominato il Senatùr.
Dal 1992 ha ricoperto per sei volte la carica di deputato, per quattro volte quella di parlamentare europeo. Ministro per le Riforme Istituzionali e la Devoluzione nel Governo Berlusconi.
A lui si devono i “punti fermi” della Lega: da Pontida a Venezia, dal Parlamento del Nord, alla scelta del Va’Pensiero di Verdi come inno della Lega, dalla bandiera col Sole delle Alpi alla nascita dei mezzi di comunicazione, come il quotidiano laPadania, Radio Padania e TelePadania. Ed è Bossi a portare la Lega alle elezioni politiche del 1996 da sola, senza alleati, con un risultato che segnerà una svolta.
Avvocato, Manes Bernardini, nato nel 1972 a Casalecchio di Reno (Bo) è Consigliere Regionale del Carroccio in Emilia Romagna e Consigliere Comunale a Bologna. A soli 19 anni, nel 1991, entra nella Lega Nord e l’anno dopo diventa segretario della sezione di Casalecchio di Reno e poi Segretario della circoscrizione Appennino. Nel 1998, candidatosi sindaco a Porretta Terme, diventa il primo consigliere comunale della Lega in provincia di Bologna e nel 2009 riesce a portare la bandiera della Lega a Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna. Nel frattempo ricopre la carica di Segretario Provinciale (2006- 2008) e Segretario cittadino (2006 – 2010) .Attualmente è il Capo dipartimento “Sicurezza e Immigrazione” della Segreteria Politica della Lega.
Giacomo Stucchi è nato a Bergamo nel 1969 ed è iscritto alla Lega Lombarda – Lega Nord Padania dal 1987. Socio fondatore della Sezione Lega Nord- Lega Lombarda di Verdello, dove risiede, è stato Consigliere Provinciale di Bergamo, più volte Deputato della Lega Nord e membro di diverse Commissioni, dagli Affari Costituzionali alle Politiche dell’Unione Europea, oltre che segretario di Presidenza della Camera dei Deputati. Da marzo 2013 è Senatore e Segretario di Presidenza del Senato della Repubblica dal 21, mentre da giugno ha assunto l’incarico di Presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR)
Nato il 24 Maggio 1976 a Busto Arsizio (VA), Roberto Stefanazzi si è avvicinato alla Lega Nord nel 1993; tre anni dopo si è tesserato al movimento diventando Co-fondatore e coordinatore del “Grupp Giuin Galarà-Movimento Giovani Padani GGG-MGP”. Collabora poi con il Coordinamento Federale Linguistico M.G.P, entra nel Coordinamento Provinciale M.G.P. “Varesòtt” e diventa membro della “Guardia Nazionale Padana – Compagnia provinciale di Vares”. Attualmente è Consigliere Comunale e Capogruppo al Consiglio Comunale di Vizzòla-Castelnoa/Vizzola Ticino (VA) Appassionato di araldica, storia locale, storia e cultura dei popoli “senza Stato”, federalismo, autonomia e autodeterminazione dei popoli, collabora con diverse riviste.
Da LaPadania
La MacroRegione prende forma!
Con tutte le difficoltà legislative e di coordinamento di un territorio vasto come la Padania, i tre governatori di Piemonte, Lombardia e Veneto alzano la voce contro i parassiti:
14:12 ANSA/ Patto salute e costi standard, il 6 Conferenza Regioni
Regioni nord minacciano uscita da Conferenza. Nodo riparto Fondo
(ANSA) – ROMA, 4 NOV – Riparte mercoledì 6 novembre, fin dal primo pomeriggio, il confronto tra i presidenti delle Regioni, in seduta riservata, sul nuovo Patto per la salute che, inevitabilmente, finirà per riguardare anche il riparto del Fondo sanitario nazionale da 109,9 miliardi di euro per il 2014.
La scorsa settimana l’attenzione dei governatori si era concentrata sull’attuazione dei costi standard in sanità. Principio accettato da tutte le Regioni, ma il punto di scontro si era acceso su quando introdurli: fin dal 2013 o a partire dal 2014?. Per la prima ipotesi spingono i presidenti di Lombardia, Piemonte e Veneto, Maroni, Cota e Zaia, che hanno minacciato l’uscita dalla Conferenza delle Regioni se i costi standard non saranno introdotti subito. “Se non ci ascoltano – ha detto anche ieri il governatore del Piemonte, Roberto Cota – ci chiediamo che senso abbia rimanere nella Conferenza delle Regioni”. Ed oggi ha ribadito: “I costi standard smascherano chi usa la sanità come centro di potere e vanno applicati subito”.
La definizione dei costi standard, oltre ad essere fondamentale per la sigla del nuovo Patto della salute, determinerebbe anche una diversa distribuzione delle risorse del riparto del Fondo sanitario nazionale, per il quale si usa tradizionalmente, invece, il criterio della spesa storica. Per il riparto, le Regioni del sud chiedono invece l’introduzione di nuovi criteri, come quello della deprivazione, ovvero delle condizioni di salute legate all’indice di povertà, e – ed è una novità – anche delle condizioni ambientali, che determinano peggiori condizioni di vita e conseguenti malattie nelle popolazioni. La questione costi standard potrebbe trasformarsi in un motivo di attrito con il Governo visto che i governatori sono intenzionati a chiedere una modifica legislativa – già nella legge di stabilità – al Dlgs 69/2011. Vorrebbero, insomma, tenere i costi standard fuori dal “Patto”.
All’attenzione dei governatori ci sono anche tutti gli altri punti oggetto del lavoro dei 10 tavoli tecnici istituiti prima dell’estate dal ministero della Salute: cure primarie, assistenza ospedaliera, formazione, farmaci, integrazione socio-sanitaria, mobilità e tariffe, rapporti servizio sanitario-università ed edilizia sanitaria.
Tra i nodi più importanti, resta in piedi l’ipotesi di arrivare a 3,7 posti letto ogni mille abitanti, con un taglio potenziale di 14 mila posti letti complessivi per acuti. L’altro tavolo di lavoro importante riguarda il gruppo di lavoro sui farmaci, rendendo più efficiente la spesa, con la revisione del prontuario e l’individuazione dei prezzi di riferimento. (ANSA).
E ci risiamo!
Al link sopracitato trovate tutti i dettagli del furto perpetrato e da decenni denunciato.
“SALDI PROCAPITE: OGNI LOMBARDO CEDE AL RESTO D’ITALIA QUASI 6.000 EURO, NEL MEZZOGIORNO OGNI CITTADINO RICEVE IN MEDIA TRA 3.000 E 4.000 EURO DI SPESA PUBBLICA IN PIU’ DELLE TASSE CHE PAGA
Il Nord presenta un residuo fiscale attivo di quasi 3.500 Euro pro-capite, l’Italia centrale 700, il Mezzogiorno un passivo di oltre 3.000 euro a testa.”
Da “Scenari economici”: Esclusivo – Evasione Fiscale: stima nel 2012 di ogni Regione Italiana e degli Stati Europei
Riportiamo un articolo di un blog economico che non è di certo vicino alla Lega Nord e che mostra le differenze territoriali europee e sopratutto nella penisola a dimostrazione che solo una CONFEDERAZIONE può avere la forma per salvarci!
Un amico m’ha chiesto di fare un post che chiarisca il livello d’evasione fiscale nelle varie regioni italiane e nei varie paesi europei, e m’ha pregato di fare qualcosa di semplice e comprensibile ai piu’.
L’operazione non e’ banale: esistono tanti studi (vedi riferimenti) sui paesi europei, e sulle varie regioni italiane, ma divergono tra loro tra anni di valutazione, nella base di calcolo (evasione calcolata su base imponibile o su PIL) e nella valutazione del PIL (nel PIL normalmente si calcola anche il sommerso classico, ma non il sommerso criminale).
Ho incrociato tutti gli studi disponibili, armonizzandoli per periodo e criterio, ed ho efferto 2 letture di stima dell’evasione fiscale.
STIMA DELL’EVASIONE FISCALE (SOMMERSO) NEL 2012 RISPETTO AL PIL
In pratica si evidenzia il PIL sommerso (trattasi di base imponibile sottratta al fisco, gia’ conteggiata internazionalmente nelle stime del PIL stesso). Si badi che a partire dagli anni novanta gli istituti di statistica dei paesi OCSE includono l’economia sommersa nel PIL, inteso come produzione legale di cui la pubblica amministrazione non è a conoscenza a causa di evasione fiscale e contributiva, di elusione della normativa del lavoro (non osservanza delle clausole sociali e di sicurezza, quali salario minimo, numero di ore di lavoro, ecc.), del mancato rispetto di norme amministrative (es. quelle che disciplinano la compatibilità tra attività produttive e contesto ambientale).
STIMA DELL’EVASIONE FISCALE (SOMMERSO+ECONOMIA CRIMINALE) NEL 2012 RISPETTO AL PIL
Come detto le stime internazionali del PIL includono l’economia sommersa, ma non includono l’economia illegale (o criminale) che si riferisce alle attività esercitate in violazione delle norme penali (es. traffico di stupefacenti), ma anche alle attività di per sé legali ma che non sono tali se esercitate senza adeguata autorizzazione o competenza (es. contrabbando, usura, pratica della professione medica).
La tabella di seguito fa una stima complessiva dell’evasione fiscale, includendo sia l’economia sommersa che l’economia criminale.Conclusioni: al di la’ di come lo si legge (con o senza attivita’ criminali), il sommerso e’ una significativa componente dell’economia mondiale, presente anche nelle nazioni OCSE avanzate. In Europa il sommerso e’ minore nelle economia del centro e nord europa, e maggiore nelle economie mediterranee e dell’europa dell’est. L’Italia nel complesso ha un sommerso maggiore rispetto alla media Europea. Ma in Italia vivono realta’ diverse: il Nord Italia vede il sommerso con un peso inferiore alla media europea, con la Lombardia addirittura perfettamente in linea con nazioni come la Francia e la Germania. Nel mezzogiorno d’Italia il sommerso pesa circa il doppio della media europea rispetto al PIL; considerando che la componente del PIL legata al “Pubblico” e’ nel Mezzogiorno significativa, e’ facile comprendere che nell’economia “privata” il sommerso e’ di dimensione realmente considerevole.
Analogie indipendentiste
Bergamo virtuosa e Roma taglia!
Ed ecco che l’università di Bergamo viene riconosciuta come ente virtuoso, quindi in grado di gestirsi in modo efficace.
Roma ne riconosce le grande capacità e TAGLIA i finanziamenti a vantaggio di quelle università-covo di parassiti perché incapaci di sostenere le loro inefficienza!
LOMBARDI, non illudetevi. Questa non è una guerra dei leghisti, qui è in gioco il futuro della NOSTRA comunità, quindi dei nostri figli e nipoti!