presso
Piazza San Giovanni a MADONE
Piazza Sette Martiri a TERNO D’ISOLA
Piazza Marcoli a MEDOLAGO
si terrà il
GAZEBO della Lega Nord
dalle ore 8.30 alle 12.30
Come segretario in carica della Lega Nord di Curno, ma anche come cittadino curnese, sono rimasto molto sorpreso e preoccupato dalle dichiarazioni del Sindaco di Curno durante il Consiglio Comunale di ieri sera.
Partendo dal presupposto che sono lontanissimo mentalmente dalle ideologie portate avanti da Casa Pound, non capisco, anche dopo aver udito le motivazioni del sindaco, il perchè della revoca dell’autorizzazione del gazebo di domenica scorsa in piazza a Curno, soprattutto se consideriamo che una analoga manifestazione poco tempo fa a Ponte San Pietro si è risolta senza nessuno tipo di problema.
Ancor meno capisco la decisione di mettersi in piazza domenica prossima a protestare, anche se civilmente e pacificamente, contro il nuovo gazebo che è stato organizzato.
Mi sembra personalmente un modo per buttare benzina sul fuoco, dare risalto all’evento e di lanciare un guanto di sfida non richiesto e non necessario.
Siamo davvero sicuri che tutto questi trambusto mediatico non attirerà anche qualche estremista di sinistra?
A quel punto cosa potrebbe succedere?
Marco Belotti
Segretare Lega Nord Cüren
In un momento come questo, dove la crisi economica e il carico fiscale fanno sentire i più gravi effetti sulla cittadinanza, la polemica legata alla sentenza del Tar di fine Gennaio, che stabilisce che anche Hidrogest dovrà confluire in un gestore unico provinciale, appare stucchevole nonché pretestuosa, poiché fuorviante agli occhi del cittadino. Ci disgusta come la suddetta sentenza, che di fatto obbliga tutte le società interamente pubbliche della provincia a confluire in un gestore unico, sia stata utilizzata per gettare fumo negli occhi del cittadino, con l’unico scopo di mantenere interessi meramente personali.
Nulla o poco corrisponde al vero di quanto diffuso sui media negli ultimi mesi.
Infatti, con l’impossibilità normativa di Hidrogest di adeguare le tariffe e con un debito consolidato di 32 milioni di euro (tutto sempre mediaticamente e convenientemente sottaciuto dalla società) lo scenario che si prefigura non lascia alcuna prospettiva, né per quanto riguarda gli investimenti, né per ciò che concerne gli interventi di ordinaria manutenzione senza un adeguamento delle tariffe. Tant’è vero che l’aumento delle tariffe é già previsto da Hidrogest per far fronte al futuro piano di investimenti ma la società è impossibilitata perché non conforme alla normativa da ben tre anni.
Ai contribuenti dell’Isola non importa nulla del destino del CdA, ma pretendono che il servizio efficiente di Hidrogest continui nel futuro, qualunque sia la prospettiva che la legge c’impone.
Che il destino delle poltrone di Hidrogest comprometta una discussione propositiva e capace d’imporsi per far valere le ragioni dei cittadini è decisamente preoccupante, soprattutto dopo il fallimento del CdA nel rispettare il mandato esplicito dell’assemblea dei Sindaci di voler valutare le alternative prospettate.
Assistiamo invece da mesi ad assemblee pubbliche di parte e iniziative sospette nelle quali la verità viene stravolta e non porta a nessun contributo costruttivo. Questo è un atteggiamento irresponsabile che manipola l’opinione pubblica con manovre che non fanno altro che ledere il futuro servizio idrico nell’isola.
Le famiglie e le imprese dell’isola meritano più rispetto. Auspichiamo che l’attuale CdA scaduto la smetta con battaglie personali di interesse lasciando ai Sindaci il compito di favorire un passaggio al gestore unico pretendendo le migliori condizioni in termini di investimento per l’Isola Bergamasca.
Il segretario Isola Bergamasca e Val San Martino – Lega Nord
Tullio angioletti
In questi giorni si fa un gran parlare nell’Isola Bergamasca della questione “acqua pubblica” con riferimento alla recente sentenza del TAR Brescia che di fatto obbligherebbe la società Hidrogest spa a confluire nella società Uniacque spa.
Premesso che l’acqua, essendo “pubblica”, continua a rimanere tale, qualunque società, sia di livello locale che di livello provinciale gestisca il servizio idrico, ma è indubbio che il passaggio (o meno) di tale servizio da un gestore ad un altro debba essere attentamente valutato.
Innanzitutto esiste una normativa di riferimento alla quale è necessario attenersi, ed il TAR sembra aver indicato tale obbligo, ma esiste anche la necessità da parte delle società pubbliche di fare l’interesse pubblico.
A mio avviso, in questo caso, l’interesse pubblico l’avevano indicato i sindaci bergamaschi che nella quasi totalità hanno aderito all’ATO prima, ed hanno costituito poi la società Uniacque, affinché gestisse il servizio idrico integrato dell’intera provincia.
Sempre a mio avviso, Hidrogest avrebbe dovuto impegnarsi affinché la creazione di un’unica società provinciale avvenisse con il proprio contributo, garantendo la professionalità e capacità del proprio personale, valorizzando la buona gestione e lo stato di efficienza della rete che nel tempo ha realizzato, e non opponendosi a prescindere, quasi a voler difendere esclusivamente il proprio orticello.
Premesse a parte, ho colto con favorevole sorpresa l’invito a partecipare ad un’assemblea straordinaria che la società Unica Servizi spa (che controlla Hidrogest spa) ha esteso, oltre che ai comuni soci, anche al presidente di Hidrogest spa, al Consiglio di Sorveglianza, al Consiglio di Gestione, ed ai sindaci soci di Hidrogest ma non di Unica (come il sottoscritto)
Oggetto dell’assemblea di sabato prossimo, è una discussione in merito alla citata sentenza del TAR e un incontro tra Hidrogest ed Uniacque per l’apertura di un tavolo di trattativa unione delle due società.
Con mio grande disappunto, oggi, il presidente di Hidrogest, comunica che per “..impegni precedentemente assunti,“ ne lui ne altri del Consiglio di Amministrazione potranno presenziare alla assemblea, ma saranno disponibili “.. ad un ulteriore confronto nelle sedi opportune.”
Ma come, per anni la battaglia principale del Consiglio di Amministrazione di Hidrogest è stata “resistere” “resistere” “resistere”, e adesso che la società potrebbe essere costretta a chiudere e i soci vorrebbero capire bene cosa è successo e pianificare il futuro, non è possibile avere un confronto per “..impegni precedentemente assunti,“??
Ma quali altri impegni ci possono essere di più urgenti, importanti e non rimandabili che impediscono al CDA di essere presente di sabato mattina, per confrontarsi con i propri soci, quei soci sempre lusingati, quando faceva comodo, con “..siete voi sindaci, i proprietari della società”.
Bene, penso che i “proprietari della società” abbiano il diritto di pretendere che il Consiglio di Amministrazione sabato sia presente, e il CDA dovrebbe sentire il dovere di esserci, non fosse altro che per rassicurare che in questi anni non ha preso in giro i cittadini che i sindaci rappresentano.
Nella speranza di incontrarci sabato 1 marzo, cordialità
Il sindaco di Pontida
Pierguido Vanalli
Con Bergamo, anche al casello di Capriate San Gervasio ha avuto luogo la protesta contro l’aumento dei pedaggi autostradali con la partecipazione di oltre 50 persone.
Protesta contro il Governo Letta che, mentre regala altri 340 milioni di euro alla Salerno-Reggio Calabria e mantiene gratuite le autostrade meridionali, aumenta i pedaggi autostradali solo al Nord.
Facile parlare d’unità d’Italia solo quando c’è da spartirsi i soldi, meno facile comprendere queste differenze di trattamento: continue prese in giro per il popolo lombardo.
Positiva la reazione dei numerosi automobilisti a cui son stati distribuiti i volantini che dettagliano i numeri del furto.
Finita la protesta a Capriate, con la stessa carica, siamo subito partiti in direzione di Torino a sostenere il Governatore Cota contro cui la magistratura ha palesato la sua iniquità.
Tradito infatti il voto legittimo dei cittadini Piemontesi, dopo 4 anni dalla sua elezione!
Sabato 11 alle ore 11 la Lega Nord organizza il presidio al casello di CAPRIATE SAN GERVASIO
Contro l’ennesimo salasso perpetrato verso i lavoratori lombardi che, ligi al dovere, lavorano, pagano e tacciono.
ALZIAMO LA TESTA!
Ritrovo alle ore 10.00 fuori dal casello autostradale. Un obbligo morale esserci!