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Invito pubblico al Consiglio di Amministrazione della società Hidrogest spa

In questi giorni si fa un gran parlare nell’Isola Bergamasca della questione “acqua pubblica” con riferimento alla recente sentenza del TAR Brescia che di fatto obbligherebbe la società Hidrogest spa a confluire nella società Uniacque spa.

Premesso che l’acqua, essendo “pubblica”, continua a rimanere tale, qualunque società, sia di livello locale che di livello provinciale gestisca il servizio idrico, ma è indubbio che il passaggio (o meno) di tale servizio da un gestore ad un altro debba essere attentamente valutato.

Innanzitutto esiste una normativa di riferimento alla quale è necessario attenersi, ed il TAR sembra aver indicato tale obbligo, ma esiste anche la necessità da parte delle società pubbliche di fare l’interesse pubblico.

A mio avviso, in questo caso, l’interesse pubblico l’avevano indicato i sindaci bergamaschi che nella quasi totalità hanno aderito all’ATO prima, ed hanno costituito poi la società Uniacque, affinché gestisse il servizio idrico integrato dell’intera provincia.

Sempre a mio avviso, Hidrogest avrebbe dovuto impegnarsi affinché la creazione di un’unica società provinciale avvenisse con il proprio contributo, garantendo la professionalità e capacità del proprio personale, valorizzando la buona gestione e lo stato di efficienza della rete che nel tempo ha realizzato, e non opponendosi a prescindere, quasi a voler difendere esclusivamente il proprio orticello.

Premesse a parte, ho colto con favorevole sorpresa l’invito a partecipare ad un’assemblea straordinaria che la società Unica Servizi spa (che controlla Hidrogest spa) ha esteso, oltre che ai comuni soci, anche al presidente di Hidrogest spa, al Consiglio di Sorveglianza, al Consiglio di Gestione, ed ai sindaci soci di Hidrogest ma non di Unica (come il sottoscritto)

Oggetto dell’assemblea di sabato prossimo, è una discussione in merito alla citata sentenza del TAR e  un incontro tra Hidrogest ed Uniacque per l’apertura di un tavolo di trattativa unione delle due società.

Con mio grande disappunto, oggi, il presidente di Hidrogest, comunica che per “..impegni precedentemente assunti,“ ne lui ne altri del Consiglio di Amministrazione potranno presenziare alla assemblea, ma saranno disponibili  “.. ad un ulteriore confronto nelle sedi opportune.”

Ma come, per anni la battaglia principale del Consiglio di Amministrazione di Hidrogest è stata “resistere” “resistere” “resistere”,  e adesso che la società potrebbe essere costretta a chiudere e i soci vorrebbero capire bene cosa è successo e pianificare il futuro, non è possibile avere un confronto per “..impegni precedentemente assunti,“??

Ma quali altri impegni ci possono essere di più urgenti, importanti e non rimandabili che impediscono al CDA di essere presente di sabato mattina, per confrontarsi con i propri soci, quei soci sempre lusingati, quando faceva comodo, con “..siete voi sindaci, i proprietari della società”.

Bene, penso che i “proprietari della società” abbiano il diritto di pretendere che il Consiglio di Amministrazione sabato sia presente, e il CDA dovrebbe sentire il dovere di esserci, non fosse altro che per rassicurare che in questi anni non ha preso in giro i cittadini che i sindaci rappresentano.

 

Nella speranza di incontrarci sabato 1 marzo, cordialità

 

Il sindaco di Pontida

Pierguido Vanalli